La procedura dello “split crest” rappresenta una metodologia affidabile e all’avanguardia, consentendo un notevole incremento orizzontale (circa 5 mm) della cresta ossea. Ciò facilita l’inserimento immediato degli impianti dentali, riducendo il numero complessivo di interventi chirurgici e abbreviando i tempi del trattamento implantoprotesico. Questa innovativa tecnica supera le restrizioni anatomiche associate alla grave atrofia ossea, permettendo un ancoraggio diretto degli impianti all’osso residuo attraverso un’osteotomia sagittale. L’espansione crestale durante l’osteotomia contribuisce a aumentare lo spessore della cresta edentula, consentendo una riabilitazione implantoprotesica estremamente soddisfacente con un elevato tasso di successo.
Nel campo della chirurgia orale, l’intervento di aumento osseo mira a ripristinare il volume di osso perso a seguito della perdita o dell’estrazione di uno o più denti. In alcuni casi, pazienti possono presentare una quantità insufficiente di osso per garantire un posizionamento ideale degli impianti dentali. Attraverso un intervento specifico, si procede all’aumento del volume crestale e alla ricostruzione dell’osso mancante, creando le condizioni ottimali per l’inserimento successivo degli impianti. L’impiego di biomateriali che simulano il tessuto umano assicura un’efficacia elevata senza scatenare infiammazioni, agevolando il processo di rigenerazione ossea. Durante questa fase, l’applicazione di una membrana protettiva non solo protegge l’area interessata, ma favorisce anche una guarigione ottimale.
La tecnica del rialzo del seno mascellare, noto anche come sinus lift, rappresenta un intervento efficace per affrontare il problema della riduzione del seno mascellare e la conseguente perdita di volume osseo dopo l’estrazione dei denti, al fine di agevolare il corretto posizionamento degli impianti dentali. In situazioni in cui l’osso per l’impianto risulta insufficiente, specialmente dopo una perdita prolungata dei denti, si ricorre all’elevazione della membrana del seno mascellare e all’utilizzo di innesti ossei per aumentare il volume osseo, garantendo così una base solida per gli impianti. Questo intervento, eseguito con anestesia locale, è poco invasivo e si conclude con la collocazione strategica degli impianti, contribuendo a ripristinare la funzionalità e l’estetica della mascella superiore.
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